Con l’attacco della Russia all’Ucraina, siamo stati richiamati brutalmente alla realtà della guerra e alle sue terribili conseguenze! Non che prima non ci fossero guerre, ma erano più lontane e noi europei avevamo la fortuna di non esserne direttamente coinvolti. Ora, con i recenti cambiamenti geopolitici siamo costretti a fronteggiare un terribile dilemma: dobbiamo destinare una parte importante delle nostre risorse agli armamenti? Personalmente sono terribilmente combattuto! Se da una parte mi sembra assurdo investire risorse per cercare di ammazzare nostri simili, dall’altra capisco chi dice che dobbiamo armarci non per attaccare altri popoli, ma per evitare che altri popoli vogliano privarci della nostra sovranità!
In me prevale comunque il pensiero che armarci è una delle più grandi follie del genere umano. La vita è la cosa più preziosa che abbiamo! Come possiamo utilizzare l’intelligenza che la Natura ci ha dato per escogitare metodi sempre più potenti ed efficaci per distruggere altra vita? Einstein diceva che gli scienziati dovevano smettere di collaborare con i militari, eppure, se guardiamo la storia dell’umanità riscontriamo più guerre che periodi di pace! Dovrà essere sempre così? Non raggiungeremo mai un livello di consapevolezza tale da rinunciare alle armi? Benigni nel suo recente “Sogno” in tv ha tentato di spiegare come la pace sia ineluttabile, non solo perché frutto della ragione, ma anche per motivi pratici: come potremo convivere tra pochi anni in 10 miliardi di esseri umani su di un piccolo pianeta se non riusciremo a metterci d’accordo? E’ un ragionamento logico, che richiede però una maturazione soprattutto da parte dei popoli, più che da parte della classe dirigente. La classe dirigente è spesso in conflitto di interessi. Un’eventuale invasione comporterebbe la sua eliminazione, purtroppo non solo dai posti di potere, ma a volte anche fisica! Ma la popolazione normale, la stragrande maggioranza correrebbe lo stesso rischio, soprattutto ai giorni nostri e nel mondo occidentale? Probabilmente no. Si troverebbe nuovi padroni, ma le cose sarebbero così diverse? Pensiamo a operai che lavorano per un’azienda multinazionale e che nel giro di pochi giorni si trovano licenziati! Sono forse uomini liberi? Eppure il loro paese vive nella democrazia e non è stato invaso!
Purtroppo gli interessi non coincidono. La classe dirigente corre rischi molto più forti del popolo, ma in caso di guerra è soprattutto il popolo che va a farsi ammazzare!
Non dico oltre. Io stesso mi rendo conto che quest’analisi è al limite e che non è priva di punti deboli, ma non posso fare a meno di pensare che se un giorno i popoli si renderanno conto che a pagare il prezzo più alto degli armamenti sono proprio loro, forse allora le cose potranno cambiare e si penserà soprattutto al benessere della gente più che agli interessi di pochi!